Incendi, siccità e degrado del terreno costano all'economia globale fino a 15 trilioni di dollari ogni anno e stanno dando ulteriori impulsi ai cambiamenti climatici. Ad affermarlo Ibrahim Thiaw, segretario esecutivo della Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione (UNCCD): il degrado della terra pesa per il 10-17 per cento sull'economia mondiale, che la banca mondiale stima in 85,8 trilioni di dollari.
Un sondaggio condotto da YouGov e WholeFoods Market ha rilevato che il 63 per cento dei millennial sta inserendo alimenti a base vegetale nella propria dieta. Secondo l'indagine, oltre il 60 per cento dei giovani tra i 22 e i 37 anni è consapevole delle implicazioni che le proprie scelte alimentari hanno sull'ambiente e molti stanno tentando di adottare misure per ridurre tale impatto.
Succede a Helsinki dove la catena di supermercati S-market offre ai propri clienti i prodotti già scontati del 30 per cento di un ulteriore 30 per cento alle 21 in punto. Una campagna iniziata già due anni che ha permesso di vendere tonnellate di maiale, di pollo e di molti altri prodotti che altrimenti sarebbero stati sprecati se rimasti invenduti.
Sette paesi amazzonici hanno firmato un accordo per proteggere la più grande foresta tropicale del mondo attraverso il coordinamento della risposta agli incendi e il monitoraggio satellitare, dopo che i recenti eventi hanno mandato in fumo migliaia di chilometri quadrati di foresta. I presidenti di Colombia, Bolivia, Ecuador e Perù, il vicepresidente del Suriname e il ministro delle risorse naturali della Guyana hanno partecipato al vertice nella città di Leticia, nel sud della Colombia. Per il Brasile era presente il ministro degli Esteri Ernesto Araujo.
Quattordici fattori di rischio, molti dei quali modificabili. È questo il risultato di un ampio studio internazionale che ha coinvolto oltre 155mila persone in 21 paesi e presentato al congresso della Società europea di cardiologia in Francia. Tra questi ci sono l'ipertensione, il colesterolo e l'obesità addominale. Tra i fattori comportamentali ci sono il fumo, la dieta, l'attività fisica, il consumo di alcol, l'assunzione di sale.
Abbiamo bisogno di un accordo internazionale a protezione della natura. È quanto emerso durante il World Economic Forum on Africa, durante la sessione The Nature Economy, in cui i relatori hanno chiesto che tutti i governi si impegnino in una serie di obiettivi di sostenibilità volti a proteggere la natura e la biodiversità in tutto il mondo. Tutto ciò per ridurre il tasso di perdita di biodiversità, che gli stessi esperti reputano “sconcertante”.