Gli agricoltori tropicali faranno fatica a soddisfare la crescente domanda alimentare a meno che non aumentino in modo sostenibile i raccolti sulla stessa superficie impiegata oggi. Questo sarebbe dovuto alle politiche per la protezione delle foreste e dei carbon credits, volte a contrastare i cambiamenti climatici. Ad affermarlo un rapporto del think tank Orbitas che ha esaminato i rischi finanziari per gli agricoltori tropicali e le loro aziende agricole - inclusi olio di palma, soia e carne bovina.
Le morti legate ai colpi di calore tra le persone anziane nel Regno Unito, sono più che raddoppiate dall'inizio del millennio, secondo un nuovo rapporto pubblicato su The Lancet. Il quadro è simile in tutto il mondo, con gli esperti che avvertono che il cambiamento climatico travolgerà i sistemi sanitari se non sarà adottata un'azione urgente.
Il numero di Paesi che piantano colture geneticamente modificate nel continente africano è passato da tre nel 2018 a sei nel 2019. Nigeria, Etiopia e Malawi fanno ora parte dei paesi africani che utilizzano questo tipo di varietà insieme a Sud Africa, Sudan e Swaziland. A renderlo noto è un rapporto del Servizio internazionale per l'acquisizione di applicazioni agri-biotecnologiche (Isaaa). Secondo il rapporto, i sei paesi hanno coltivato mais, soia e cotone su circa tre milioni di ettari nel 2019.
L'1 per cento più ricco del Regno Unito produce 11 volte le emissioni della parte più povera. Sono queste le stime rilasciate da Oxfam che mostrano come coloro che guadagnano almeno 92mila sterline, al netto delle tasse, sono responsabili del 7 per cento delle emissioni registrate negli ultimi 25 anni. L'1 per cento composto da 657.840 persone è anche l'unico gruppo le cui emissioni totali legate ai consumi non sono diminuite tra il 1990 e il 2015. La loro impronta di carbonio è sei volte quella della media nazionale.
I piani di Pechino per una nuova diga hanno portato Nuova Delhi a ragionare sulla costruzione di un progetto simile in un fiume noto come Brahmaputra in India. Gli analisti avvertono che una corsa del genere potrebbe andare fuori controllo, con ripercussioni non solo per entrambi i paesi ma anche per il Bangladesh.
La nota azienda produttrice di patatine Walkers ha adottato una tecnica che dovrebbe ridurre le emissioni di CO2 del suo processo di produzione del 70 per cento. La tecnologia utilizzerà la CO2 catturata dalla fermentazione della birra che verrà miscelata con gli scarti di patate e trasformata in fertilizzante. Sarà quindi utilizzato successivamente sui campi del Regno Unito per produrre il nuovo raccolto di patate in un ciclo virtuoso.